
La stagione della "democrazia del pubblico", fondata sulla televisione (secondo la nota definizione di Bernard Manin), in Italia, non sembra, dunque, finita. Ma si contamina con la diffusione della Rete. Così delinea la cornice della "democrazia ibrida" del nostro tempo. Abitata da un "cittadino ibrido", critico e scettico verso la politica e le istituzioni.